Si sente sempre molto parlare di metodo di studio e di strategie di apprendimento.
Se fate una ricerca in rete troverete di tutto: corsi, consigli, tutorial, ecc…
Ma cos’è esattamente il metodo di studio? esistono veramente delle strategie migliori di altre in caso di dislessia o di altro disturbo specifico di apprendimento (DSA)?
E’ proprio vero che non esistono ricette comuni?
Nella nostra esperienza sappiamo bene che la maggior parte degli studenti della scuola secondaria adotta la più semplice delle strategie: “leggo e ripeto”.
E sappiamo altrettanto bene che molti ragazzi con dislessia, pur facendo più fatica a leggere, adottano la medesima strategia: “leggo più volte e ripeto”.
Se ci pensiamo bene questa è un’assurdità o, in gergo tecnico, una strategia disfunzionale, una di quelle metodologie che tendono ad affaticare lo studente senza produrre un buon risultato.
I ragazzi con dislessia, infatti, dovrebbero fare esattamente il contrario per studiare, ossia ridurre al minimo il numero di volte in cui leggono il testo. Ma è possibile studiare leggendo solamente una o due volte il testo? Come si può fare, in questo caso, per assicurarsi un buon apprendimento?
La risposta a questa domanda è banale ma allo stesso tempo complessa: basta usare le giuste strategie! Le modalità che rendono efficace lo studio e che riducono al minimo lo sforzo di lettura sono un mix di strategie attentive, di ragionamento, di utilizzo di inferenze e collegamenti, di conoscenze su come funziona la nostra memoria.
Il cuore del nostro metodo punta, in particolare, a:
- aumentare la resa attentiva attraverso modalità che aiutano a ridurre le interferenze dell’ambiente esterno ed interno o che aiutano a gestire l’organizzazione e il tempo di studio.
- sfruttare bene la memoria attraverso la conoscenza delle modalità che aiutano a memorizzare. Non si tratta solo di mnemotecniche quanto di sapere, ad esempio, come gestire il ripasso, qual è il rapporto con gli aspetti attentivi e di ragionamento e quali sono le diverse modalità per memorizzare a seconda delle varie materie.
- usare strategie di ragionamento che possono essere diverse e adattabili a seconda dello stile e delle caratteristiche individuali (sottolineatura, mappe, schemi, tabelle, annotazioni ecc). A questo proposito è necessario sapere che un aspetto fondamentale e che accomuna le varie metodologie è che, per studiare, serve collegare i nuovi concetti e le nuove conoscenze con quelle già possedute dai ragazzi in modo che si formi un autentico processo di apprendimento.
“Lo scopo dell’educazione è consentire a chi impara di farsi carico della propria personale costruzione di significato. Il significato da valore all’apprendimento” (J. Novak).
Nei corsi che noi facciamo insegnamo esattamente questo! Attraverso le giuste strategie le nuove conoscenze possono venir cementate insieme alle precedenti in un insieme strutturato e ricco di significato, più facile anche da ricordare. Quando uno studente capisce che studiare non è solo “leggo e ripeto” allora si apre per lui un mondo di possibilità.
Infine, sappiamo che modificare le proprie strategie non è sempre facile, per questo i corsi hanno un taglio molto pratico: agli studenti non viene semplicemente detto come fare per studiare ma provano concretamente le varie strategie in modo che ognuno, sperimentandole, trovi quelle che sono più adatte alla sua situazione, anche in base alla classe che frequenta e ai metodi e alle richieste che provengono dagli insegnanti delle specifiche materie.
Un corso ben strutturato è quindi la base di partenza necessaria per poter utilizzare modalità nuove di approcciarsi allo studio. Sappiamo che il percorso di gruppo tuttavia ha il limite di essere molto breve nel tempo, per questo prevediamo anche un incontro finale con i genitori, per condividere con loro le strategie insegnate ai ragazzi e inoltre è possibile proseguire con qualche incontro individuale, a seconda delle necessità.
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