Ti accorgi che tuo figlio fatica a rimanere concentrato sullo studio e sui compiti?
Sembra stancarsi subito?
Riesce, però, a giocare ai giochi elettronici per molto tempo?
Passa velocemente da una cosa ad un’altra e gli passano mille cose per la testa?
Se ti sembra che tuo figlio non riesca a portare a termine un compito o un lavoro senza che vi siano mille interruzioni allora questa lettura fa per te.
La capacità di rimanere concentrati, cioè il focalizzare l’attenzione su un obiettivo che ci siamo dati, è un'abilità molto importante per tutti: bambini, ragazzi e adulti.
Quando l’insegnante spiega oppure quando noi genitori chiediamo qualcosa a nostro figlio, vorremmo che l’attenzione del bambino si focalizzasse su quello che gli si sta dicendo. Allo stesso modo, quando sta svolgendo i compiti ci aspettiamo che rimanga concentrato su ciò che sta facendo e che riesca a portare a termine, in un tempo ragionevole, le pagine e gli esercizi che deve completare.
Molto spesso, invece, la sua attenzione viene presto catturata da ciò che sta succedendo nell’ambiente o dai pensieri che emergono inesorabilmente nella sua mente. Ecco allora che, dopo alcuni minuti, ci sentiremo dire “posso andare a bere dell’acqua?” o “lo sai che ieri il mio amico...” o “mi scappa la pipì” …
E’ in quei momenti che noi genitori iniziamo a innervosirci!
Come fare quindi per aiutarlo a rimanere concentrato per un tempo maggiore sui compiti o su ciò che sta facendo?
Ecco alcuni semplici consigli:
Alla sera, organizza insieme a lui la giornata successiva e condividi con lui quando sarà il momento dei compiti e cosa potrà fare dopo;
Prima di iniziare prepara l’ambiente di studio in modo da ridurre al minimo le fonti di distrazione e lascia visibile solo ciò che è indispensabile;
Prima di iniziare, accertati che sia pronto. Verifica che abbia il materiale necessario, che abbia soddisfatto i suoi bisogni e che abbia avuto la possibilità di parlare un pò con te;
Fissa un tempo ragionevole di mantenimento dell’attenzione sui compiti e poi prevedi una piccola pausa;
Analizza le tue emozioni e mantieni un comportamento affettuoso e assertivo quando sei con lui.
Questi consigli spesso hanno l’effetto di aumentare i tempi attentivi del bambino e migliorano la relazione genitore-figlio perchè fanno sentire il bambino più capace di portare a termine il compito con successo e il genitore maggiormente orgoglioso del figlio e di sé stesso.
Se, tuttavia, le difficoltà persistono potrebbero esserci delle difficoltà oggettive delle abilità attentive.
L’attenzione infatti è un insieme di abilità del nostro sistema cognitivo che si sviluppa e matura nel corso della crescita.
In alcuni casi questa maturazione è più lenta rispetto a quanto atteso per l’età. Di conseguenza, il genitore si preoccupa perché vede che il figlio ha maggiori difficoltà rispetto ai compagni o agli amici. Inoltre questa situazione può ripercuotersi in famiglia perché il genitore deve continuamente fare da supporto al figlio, che sembra non poter mai essere autonomo.
In questi casi può essere utile effettuare un percorso di potenziamento dell’attenzione.
Proprio come alleniamo i nostri muscoli e ci rendiamo più resistenti con la ginnastica e gli esercizi fisici, anche le abilità cognitive possono essere sostenute, potenziate, allenate. (approfondisci l’argomento cliccando qui)
Per potenziare l’attenzione è necessario intervenire agendo sul Sistema Attentivo-Esecutivo, cioè su tutte quelle abilità che permettono di rafforzare la capacità di controllare in modo volontario la focalizzazione della propria attenzione e il mantenimento attivo in memoria di tutto ciò che serve per svolgere al meglio il compito che lo studente si è prefissato.
Noi di Centro Insieme siamo degli esperti nel settore del potenziamento delle abilità cognitive e ci trovi a Marostica e a Thiene.
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